Dopo circa nove mesi dal mio debutto sul web, l'esperienza su questo blog è giunta ormai al suo termine: d'ora in avanti scriverò su un nuovo indirizzo, cercando come sempre di migliorare.
Questo cambiamento mi offre l'occasione di ricordare i mesi passati e di compierne un bilancio, ovviamente positivo. Sento di essere cresciuta un pochino anche grazie all'esperienza del blog, la quale probabilmente non sarebbe proseguita se non avessi avuto dimostrazioni di apprezzamento e di sostegno da chi mi legge. Il nuovo blog non presenterà grandi differenze con il precedente se non dal punto di vista di alcuni servizi che prima mi erano negati e di cui avverto ora l'esigenza. Fra le innovazioni maggiori ci sono i commenti: finalmente chiunque potrà commentare senza dover possedere un determinato account. Proseguirò nel segno della semplicità, a partire dalla grafica che resterà pressochè invariata. Seppure semplice e "artigianale" a me piace molto: l'ho sempre immaginata e fortemente voluta così. Rinnovo i miei ringraziamenti a chi mi ha letto, mi legge o mi leggerà.
giovedì 6 marzo 2008
martedì 4 marzo 2008
DONNE E LIBERTA'


giovedì 28 febbraio 2008
sabato 16 febbraio 2008
ADDIO AD UN ALTRO EROE: GIOVANNI PEZZULO


mercoledì 13 febbraio 2008
OLIMPIADI DI PECHINO: LO STOP DI SPIELBERG

domenica 10 febbraio 2008
10 FEBBRAIO: GIORNATA DEL RICORDO ALLE VITTIME DELLE FOIBE
sabato 9 febbraio 2008
IN RICORDO DI PAOLO DI NELLA

mercoledì 6 febbraio 2008
DISAGI METROPOLITANI

Un tempo le città presentavano uno schema urbanistico rigido che distingueva le varie attività; il lavoro, il tempo libero, le attività commerciali ecc., venivano praticate in aree apposite (si pensi alla urbs romana con il mercato, le terme e via dicendo). Successivamente alle due guerre mondiali tale schema, in contemporanea allo sviluppo delle periferie, si è infranto. D'altronde la periferia, in antitesi alla città con un centro ben strutturato, è per molti aspetti casuale e per questo incompiuta, brutta, invivibile.
Di recente l'illustre architetto Renzo Piano è intervenuto fornendo le sue proposte atte a riqualificare gli agglomerati suburbani. Secondo Piano occorre intervenire tempestivamente integrando il tessuto urbanistico e sociale delle periferie al resto della città; per farlo si deve iniziare con la correzione delle attuali inadeguatezze strutturali che non garantiscono i requisiti minimi della vivibilità nelle periferie. Poi si deve procedere con l'inserimento di attività commerciali al fine di non ridurle a quartieri-dormitorio poichè accrescono le difficoltà d'integrazione etnica e fomentano l'alienazione umana. La riqualificazione edilizia risulta dunque rilevante nel combattere le problematiche sociali. Calvino diceva "Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra". La sfrenatezza irrazionale nelle costruzioni edilizie è sintomo di un declino, ahinoi sottovalutato, della società.
venerdì 25 gennaio 2008
LIBERI... DI RICOSTRUIRE
La gente vuole tornare a votare, è vero, ma nel contempo in molti non hanno fiducia di questa classe politica ormai scaduta. E come convincerli diversamente vista la realtà disastrata dell'Italia attuale? Con l'ennesimo discorso fuori luogo? Il dialogo è ben accetto, sia chiaro, ma reputo vergognoso parlare se si è privi di una vera volontà di agire. Idem dicasi per la facilità con cui si salta da una problematica all'altra, senza risolverne nemmeno una parte. In questi mesi se n'è sfoderata, all'occorrenza, sempre una nuova; poco importava se si trattasse di una problematica vera o presunta, l'essenziale era tirarla fuori per soppiantare la precendente e soprattutto il tentativo fallimentare di risolverla. Tutte chiacchiere al vento, con poche azioni oltretutto rivelatesi dannose per i cittadini.
Nei momenti di crisi le priorità sono altre: si è concreti e si inseguono solo i bisogni immediati come l'acquisto dei beni di prima necessità. Mai avrei pensato nel terzo Millennio, in un Paese come il nostro, di vedere impiegati statali costretti a contrarre debiti per fare la spesa. Servono a ben poco quei sottoprodotti di assistenzialismo dell'ultimo minuto, come la ridistribuzione del "tesoretto" alle famiglie bisognose: non saranno di certo i bonus ad arginare i loro problemi economici. Come avevo già scritto tempo fa in un commento, occorre una catarsi nella società, a partire dalla politica. Speriamo e impegnamoci affinchè sia la volta buona.
martedì 22 gennaio 2008
lunedì 14 gennaio 2008
ITALIANI, VERGOGNA A VOI!


Concludendo, occorre rimuovere e punire gli artefici di questa vergogna nazionale e, per il bene del Paese, mettere un momento da parte la democrazia in Campania, inapplicabile in un corpo elettorale perlopiù incapace di intendere e di volere. Deve avvenire tutto il prima possibile: i focolai di guerriglia potrebbero sfociare in qualcosa di più grave. Speriamo si possa confermare il proverbio “sbagliando s’impara”, anche se in effetti non è la prima volta che si sbaglia e per correggere si dovrà intervenire dall'esterno.
giovedì 10 gennaio 2008
E' DAVVERO FINITA L'EMERGENZA ROM?

Durante le festività sono stati trasmessi dossier interessanti circa i campi rom abusivi, purtroppo in ora tarda e in un periodo in cui si preferisce stare allegri insieme alla famiglia piuttosto che davanti alla tv. Mi rammarico perchè la gente, da nord a sud dello stivale, dovrebbe conoscere la realtà delle grandi città e soprattutto delle periferie, dove gli stessi connazionali sono costretti a fare i conti con costanti rapine e violenze d'ogni sorta, circondati da baraccopoli che avanzano minacciose, talvolta occupando proprietà private. In uno di questi reportage si intervistava per l'appunto, il titolare di un'azienda per il deposito di containers nei pressi di Milano. Probabilmente chiuderanno presto i battenti per le ingenti perdite dovute alla prepotenza impunita dei nomadi, i quali in tempi brevissimi, trasformano le vaste aree che invadono, in discariche. Entrano nei containers, ci abitano per qualche tempo e poi, quando la sporcizia all'interno diventa insostenibile (ovviamente secondo i loro standard di igiene) incendiano tutto e cambiano "casa". Tranquilli, proseguono il soggiorno con "ogni comfort", circondati da chincaglierie accostate a elettrodomestici all'avanguardia, rubati come la corrente elettrica con cui funzionano. Ignorano che molto probabilmente ai figli, cresciuti nel degrado e senza un'istruzione, non spetterà una sorte diversa dalla loro. E' uno spettacolo desolante, mi auguro finisca presto.
IN RICORDO DI ALBERTO GIAQUINTO

Quartiere Centocelle. I palazzi fatiscenti rendono la borgata ancora più cupa a triste. Nella zona c’è una sede della D.C., è lì che giovani missini hanno deciso di urlare la loro rabbia, trovando in quella sede il simbolo di tante angherie e ingiustizie. Finita senza incidenti la manifestazione, i ragazzi cominciano ad allontanarsi, solo Alberto ed un altro ragazzo si attardano; sopraggiunge nel frattempo una macchina civile della polizia, una 128 bianca, dalla quale scendono due poliziotti in borghese che cominciano a seguire per qualche metro Alberto ed il suo amico. Improvvisamente uno dei due, Alessio Speranza, si piega sulle ginocchia, come si fa al tiro a segno, tenendo la pistola a due mani, puntando con calma, spara un colpo che raggiunge Alberto alla testa. Gli assassini spostano la loro macchina, in modo da proiettare i fari su Alberto che sta morendo. Appare chiaro ed evidente, a tutta la gente che accorre, che Alberto è disarmato. Dalle testimonianze i due assassini fanno allontanare tutti, facendo rimanere Alberto sull’asfalto per più di venti minuti, tremante e morente. Da subito la versione ufficiale è che il giovane Alberto Giaquinto era armato di una P38 e quindi ha provocato una legittima difesa. Dopo la prima versione, fatta miseramente cadere, arriva la seconda che afferma che la pistola non c’è, ma ci sono delle munizioni nella sua tasca. All’ospedale S.Giovanni, dove viene trasportato con colpevole e fatale ritardo, Alberto ritrova nella breve ora
che gli resta l’amore della famiglia accorsa in preda all’angoscia e all’incredulità. In quel letto di morte Alberto appare ancora più piccolo e indifeso, lui forte, aitante e autentico inno alla vita com’era; amava dire che avrebbe avuto tempo per scendere a compromessi, adesso voleva solamente fare quello che sentiva giusto, servire il suo scomodo, pericoloso, difficile ideale. Torna alla mente la sua cameretta con la libreria ordinata e la scrivania ancora piena di libri, la bandiera tricolore con il simbolo del MSI, in bella evidenza; gli amici e i camerati delle ore di impegno politico, con cui divideva anche i soldi per fare un volantinaggio o passare lunghi pomeriggi a discutere di problemi reali e attuali. Esattamente alle ore 20:30, due ore e 18 minuti dopo il ferimento, Alberto muore. Nello stesso istante in cui Alberto moriva, la sua casa veniva oltraggiata da una perquisizione senza un ordine scritto, effettuata da sgherri del sistema che mettevano a soqquadro la casa, cercando non si sa bene cosa; non contenti di ciò banchettarono con disinvoltura nel salone. Attualmente il boia Alessio Speranza è in libertà. Nostro fratello Alberto ci ha lasciato. Aveva 17 anni.
domenica 6 gennaio 2008
ACCA LARENTIA, 30 ANNI DOPO

Trent'anni senza giustizia, trent'anni di presenti, di manifestazioni e di iniziative. Un popolo sempre troppo sordo di fronte al sacrificio di chi cadde sulla via dell'onore e della libertà. Un elenco di ragazzi, un elenco di martiri ed eroi, un elenco troppo lungo... E quest'anno, il nostro 7 gennaio, la nostra giornata della memoria, dovrà essere davvero speciale. E' il trentennale.... TUTTI sono invitati, TUTTI, nessuno escluso, da AN ai cosiddetti "canisciolti", ai reduci della RSI a chi negli anni 70 ha lottato prima di noi... TUTTI saranno accolti, tutti saranno rispettati. Per un giorno polemiche, veleni, divisioni, logiche politiche dovranno fare spazio al ricordo di chi ha donato la vita per una nazione migliore. ONORE AI CAMERATI CADUTI - 7 GENNAIO LUTTO NAZIONALE
PER NON DIMENTICARE, LUNEDI' 7 GENNAIO 2008:
Ore 15.00 Santa Messa in onore dei camerati caduti presso la Chiesa S. Gaspare del Bufalo, via Borgo Velino 1 (Colli Albani)
Ore 17.00 Fiaccolata in ricordo dei camerati caduti al parco delle rimembranze
Ore 18.00 CORTEO: partenza Piazza San Giovanni - Coin
Iscriviti a:
Post (Atom)