lunedì 23 luglio 2007

PROSSIMI APPUNTAMENTI PER I RAGAZZI DI AZIONE GIOVANI


-Giovedì 26 luglio i ragazzi di Azione Giovani manifesteranno a Roma, a Montecitorio, contro il Governo (per così dire) Prodi. L'appuntamento è previsto per le ore 10, 00 nella piazza antistante alla sede della Camera dei Deputati.
-A partire da mercoledì 12 a domenica 16 settembre, sempre a Roma, avrà luogo invece l'ottava edizione di "Atreju", la tradizionale Festa Nazionale di Azione Giovani dove, oltre ai vari dibattiti di natura politica, non mancheranno momenti dedicati ad altre tematiche come musica, costume e società, sport, etc... L'evento, che si svolgerà nel parco del Celio, ospiterà quest'anno il faccia a faccia Fini-Veltroni e l'incontro dei ragazzi di AG con Silvio Berlusconi. Non potete mancare! Ci vediamo ad "Atreju" 2007!

giovedì 19 luglio 2007

IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO


Oggi 19 luglio ricorre il quindicesimo anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo, in cui furono uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. E ' giusto commemorare un uomo che ha dato la vita per la giustizia italiana come è altrettanto giusto commemorare gli agenti di polizia che lo accompagnavano quella domenica di quindici anni fa. L'attentato ai danni di Borsellino (come a Giovanni Falcone prima a Capaci), è stato come un attacco all'Italia intera e alla legalità. La forza per la lotta alla mafia deve venire da tutti noi, in particolare dai giovani.

giovedì 12 luglio 2007

ADERITE ALLA CAMPAGNA "COPIONI"


La fiaccola, simbolo della giovane Destra Italiana da generazioni, è stata ingiustamente strappata ed usata da Storace come simbolo del suo nuovo partito. Un invito a tutti i ragazzi di Azione Giovani a rispondere a questo affronto per l'onore del nostro movimento. Inserite numerosi il logo "COPIONI" nei vostri siti o blogs!

mercoledì 4 luglio 2007

QUANDO LA RELIGIONE DIVENTA UN PRETESTO


Ieri sera, piuttosto tardi, verso mezzanotte, c'era un programma molto interessante su rai1, dal titolo "Dio: pace o dominio?" e, anche se ho seguito il servizio per una decina di minuti, tuttavia ho avuto la fortuna di cogliere nel pieno le dichiarazioni di una professoressa musulmana dell'università de Il Cairo, Zeinab Radawan. Dichiarazioni che ho ricercato sul sito della trasmissione e che voglio citare: “Sulla questione della donna araba ….noi potremmo dire che l’Islam non intende imporre un vestito speciale per le donne, ma intende un comportamento specifico che orienta sia l’uomo che la donna, e non susciti il desiderio sessuale….Per quanto riguarda la poligamia: l’Islam l’ammette solo in due casi, quando la moglie è sterile o è malata! … Nella pratica invece gli uomini si sposano più volte senza osservare queste norme. Sono così peccatori davanti a Dio. Io personalmente non metto il velo! Io sono giusta per come mi comporto, non perché porto, o non porto, il velo! …”. In luce a quanto detto da questa donna, l'Islam che ci viene comunicato oggi è ben lontano dalla vera religione, che non impone il velo e nessun tipo di abito speciale e che ammette la poligamia in soli due casi, discutibili per moralità ma comprensibili in un epoca dove la prole era tutto. In Francia è vietato il velo nelle scuole, e mi sembra giusto, perchè a questo punto cade la motivazione religiosa, l'unica motivazione che potrebbe "giustificare" una simile imposizione. Come dice giustamente la professoressa è il comportamento che non deve suscitare il desiderio sessuale, e nell'epoca in cui viviamo scoprire i capelli non è il massimo della libidine. I tempi cambiano e anche le consuetudini devono cambiare, il che non significa intaccare i valori universali ma modificare il modo in cui li si vive. Prendiamo come esempio l'amor proprio, il pudore: il pudore nel Medioevo non permetteva di scoprire le braccia. Oggi , in una visione del corpo senza veli diffuso dai media, si è ridotto, ma tuttavia rimane e rimarrà in eterno. Vorrei che le parole pronunciate da questa donna potessero essere ascoltate ovunque, dalle troppe donne nel mondo che sono ridotte ad oggetti. Vorrei che soffocassero le falsità di una tradizione che fa comodo solo ai terroristi.

domenica 1 luglio 2007

I "COMPAGNI" AMMETTONO: MEGLIO TARDI CHE MAI!


Durante la cerimonia a S. Pietroburgo in ricordo delle molteplici vittime dei gulag, due rappresentanti della sinistra italiana hanno espresso il loro dispiacere per quanto accaduto durante il regime Staliniano. Nello specifico, Bertinotti ha invitato ad una “riflessione profonda”, mentre il suo ‘compagno’ , Fassino, ha ammesso che il silenzio di Togliatti ha reso quest’ultimo complice di Stalin. Dichiarazioni ammirevoli, verissime… ma quanto sincere? Quanto sentite? Quanto può l’ex-segretario di un partito che ha come insegna nella propria bandiera la falce e martello su sfondo rosso sentire tutto questo? La risposta è semplice e forse, voglio sperarlo, Bertinotti l’ha capita, tardi ma l’ha capita. Forse ha inteso che l’uomo deve conoscere la storia, anzi, la Storia con la S maiuscola, senza occultamenti, al fine di imparare dagli errori fatti in passato. E forse si sta anche rendendo conto (probabilmente per esigenze elettorali) che nel terzo millennio l’uomo non può essere piegato all’utopia della massa e dei piani quinquennali. Il lavoro deve dare dignità all’essere umano, non togliergliela. In sintesi forse si è reso conto che il comunismo ormai è un’ideologia desueta e rimanendo ancorati ai suoi princìpi statici, si nega ogni tentativo di progresso. Il comunismo oggi non ha ragion d’esistere, è improponibile.