giovedì 19 luglio 2007

IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO


Oggi 19 luglio ricorre il quindicesimo anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo, in cui furono uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. E ' giusto commemorare un uomo che ha dato la vita per la giustizia italiana come è altrettanto giusto commemorare gli agenti di polizia che lo accompagnavano quella domenica di quindici anni fa. L'attentato ai danni di Borsellino (come a Giovanni Falcone prima a Capaci), è stato come un attacco all'Italia intera e alla legalità. La forza per la lotta alla mafia deve venire da tutti noi, in particolare dai giovani.

3 commenti:

Francesca2112 ha detto...
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Francesca2112 ha detto...

Ciao SaBrI, i miei più sinceri complimenti per quello che stai facendo.
Purtroppo, come tutti sappiamo, in Italia il tema dello "scrivere la storia" continua a suscitare problemi e discussioni spesso di natura puramente teorica. Ed il risalto di tali problematiche è messo ancora più in evidenza da ciò che si rivela poi essere la prassi: un minestrone di gravi omissioni storiche, di verità "comode" e di una latitante chiarezza.
La vicenda delle foibe è un esempio lampante. Così come quello della "vendetta civile" durante la Resistenza.
Purtroppo il ricordo di molti uomini e molte donne che hanno fatto la storia rischia inevitabilmente di affievolirsi con il trascorrere degli anni. Mi rendo conto che quest'ultima frase è grondante di facile retorica, per me però non lo è: di molti ci si ricorda solo del nome nelle targhe delle vie di ogni giorno, di moltissimi non si sa neanche quello.
Una nazione dovrebbe trovare un senso di comunità e di unità nella memoria storica, se manca quest'ultima, cosa altro ci tiene uniti?

SaBrInA ha detto...

Ehilà Francesca! Che piacere averti sul mio blog! Grazie per i complimenti, li accetto volentieri, soprattutto da te che, oltre ad essere una persona che stimo molto, hai orientamenti politici "diversi" dai miei. Abbiamo opinioni analoghe riguardo le vicende storiche ancora oggi oscurate perchè scomode. Ciò a testimonianza che a volte non bisogna fermarsi alle apparenze o davanti al simbolo di un partito e rifiutarne le idee a priori. Purtroppo nella Nostra Italia accade troppo spesso, ed ecco che i deputati in carica, invece di tentare di migliorare la situazione, s'apprestano a cancellare quanto attuato dal Governo precedente. Cinque anni non sono pochi, ma non sono neanche tanti per fare miracoli. Se ogni nuovo governo perde tempo a radere al suolo la base costruita da quello precedente, temo che non ci si solleverà più da questo stato di paralisi economica, politica , sociale(e via dicendo) dove la priorità non è il bene dei Cittadini, ma la ricerca costante di fama da parte del ministro di turno.